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I risparmiatori italiani guardano con più fiducia agli investimenti (e sono più sensibili a obbligazioni e ESG)
FundsPeople . 24 Ottobre 2023 Oleg Laptev (Unsplash)Tempo di lettura: 3 min.
L’edizione autunnale dell’Osservatorio Anima 2023 mostra un “lieve miglioramento del sentiment” in particolare tra gli investitori: uno su quattro ritiene che le condizioni dell’Italia siano migliorate nell’ultimo anno.
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Accedere a FundsPeopleContinua a crescere la propensione all’investimento degli italiani. Tendenza che aveva mostrato i primi segnali di ripresa già in estate . Lo rileva l’edizione autunnale dell’Osservatorio Anima 2023 , realizzato in collaborazione con le società di ricerche di mercato Eumetra e Dogma Research . Lo studio è il risultato di una rilevazione, realizzata via internet fra il 30 agosto e il 6 settembre 2023, su un bacino complessivo di 1.004 adulti “bancarizzati”, titolari di un conto corrente bancario o libretto bancario/postale e con accesso a internet, rappresentativo di circa 35 milioni di persone . Di questi, il 50% è anche investitore. Dalla rilevazione emerge una prima fotografia degli italiani che “giudicano stabile la situazione del Paese, sono più propensi a investire nei mercati finanziari e si approcciano alla sostenibilità con uno sguardo più critico”, si legge in una nota.
Rispetto all’Osservatorio diffuso in primavera, comunicano da Anima, l’esame sulla situazione del Paese non subisce variazioni di rilievo, tuttavia, si registra “un lieve miglioramento del sentiment” (in particolare tra gli investitori). I numeri confermano: il 19% dei bancarizzati ritiene che le condizioni dell’Italia siano migliorate nell’ultimo anno, e il dato aumenta al 26% tra gli investitori (in miglioramento dal 22% della rilevazione precedente). Una differenza emerge, invece, sulle prospettive di qui a un anno: per il 51% dei bancarizzati tra 12 mesi la situazione del Paese sarà peggiore di quella attuale (era il 48% in primavera), mentre per gli investitori il dato cala al 41% dal 44 per cento.
Cala la capacità di risparmio ma sale la propensione all’investimento
La rilevazione autunnale mostra, poi, come il carovita abbia inciso sulla capacità di risparmio delle famiglie italiane, in particolare tra i bancarizzati dove la percentuale di quanti dichiarano di riuscire a risparmiare con costanza parte del proprio reddito cala da 56 a 53 punti . Invariato, invece, il dato per gli investitori (72%). Tuttavia migliora la propensione all’investimento: la differenza tra chi pensa che sia un buon momento per investire e chi pensa di no passa dal -37% di 12 mesi fa al -29% attuale.
“Da ormai un anno – sottolineano gli analisti –, diminuisce il numero dei bancarizzati convinti che non sia il momento giusto per investire nei mercati finanziari”. Oggi sono il 52% del campione, in calo rispetto al 56% della primavera 2023; nello stesso arco temporale, inoltre, il totale chi ritiene che sia un momento “molto” o “abbastanza” adatto per investire cresce dal 20% al 23 per cento.
Obbligazionario sotto i riflettori
E in tale contesto di propensione all’investimento i prodotti finanziari restano l’opzione preferita per il 52% dei bancarizzati e il 73% degli investitori (erano rispettivamente il 53 e il 71% in primavera). Gli immobili si confermano l’investimento più richiesto dal 35% dei bancarizzati (in primavera il 33%) e dal 34% degli investitori (erano il 32%). Per la liquidità opta il 23% dei bancarizzati e il 21% degli investitori (a marzo il dato era rispettivamente del 23% e del 22%).
Fonte: Osservatorio ANIMA, settembre 2023.Tra i prodotti finanziari spiccano, invece, le obbligazioni con una preferenza espressa dal 16% dei bancarizzati e dal 26% degli investitori (dal precedente 20%) . Seguono le polizze vita e i fondi pensione, menzionati dal 20% dei bancarizzati e dal 24% degli investitori, e i certificati di deposito, scelti dal 16% dei bancarizzati e dal 22% degli investitori. Anima richiama l’attenzione anche sul “raddoppio delle preferenze degli investitori per bitcoin e criptovalute in genere, passate dal 6% della scorsa primavera all’attuale 12%”.
Aumenta la conoscenza degli ESG
Per la terza rilevazione consecutiva, segnalano ancora gli analisti continuano ad aumentare coloro che “hanno sentito parlare” degli investimenti ESG. Il dato, in effetti, passa dal 55 al 58% fra i bancarizzati e dal 69 al 78%, fra gli investitori . Aumentano poi significativamente gli investitori interessati a una consulenza sul tema: oggi sono il 70%, contro il 66% di marzo 2023.
Una maggiore consapevolezza che, nell’opinione di Anima, si accompagna a “una crescente domanda di performance: il 31% degli investitori esprime una preferenza più netta per il rendimento, dal 28% di un anno fa e dal 13% di due anni fa. Il 30%, invece, assegnerebbe alla sostenibilità un peso maggiore nella valutazione dei propri investimenti, contro il 34% di un anno fa e il 42% di due anni fa”.
Fonte: Osservatorio ANIMA, settembre 2023.Tra i motivi che spingerebbero a un investimento sostenibile il 34% dei bancarizzati e il 41% degli investitori indica la minore rischiosità; il 26% dei bancarizzati e il 28% degli investitori l’allineamento ai propri valori etici. Interessante il dato per cui il 16% dei bancarizzati e il 20% di chi investe lo farebbe nell’attesa di rendimenti superiori .